martedì 8 marzo 2011

Carnival italiano

A carnevale ogni scherzo vale o quasi.

È caduto il governo italiano: a quanto pare il signor Balanzone ha fatto mancare il suo voto alla riforma della giustizia.

Berlusconi si è dimesso o è stato dimesso dopo l’operazione riuscita così-così: potrebbe esserci un danno d’immagine e non è stata colpa di ruby e delle papi-girl.

Migliaia di miniature del duomo hanno chiesto i danni di immagine.

Topolino ha il dente del premier italiano.

Gheddafi minaccia Topolino e i ribelli.

Bersani dopo aver raccolto 10 milioni di firme contro il governo attuale comincia a raccogliere firme a favore di Topolino e contro Gheddafi.

Il numero dei sottosegretari sarà aumentato nei prossimi giorni ma sarà comunque inferiore a quello del governo precedente ma ciò non vuol dire che non è stato accontentato nessuno.

Calderoli è stato più volte redarguito dai suoi colleghi: la riforma del federalismo fiscale dei comuni non è stata semplificata per bene…alcuni la stanno ancora interpretando. Sembra che sia stata scritta in celtico.

Bossi, ministro delle riforme per il federalismo, è stato riformato dall’ultimo consiglio dei ministri.

Maroni ha le pale eoliche piene dei continui sbarchi dal nord africa.

Le pale eoliche hanno le palle piene di essere considerate come “fonti energetiche alternative e ce l’hanno moltissimo pure con Sgarbi.

Carfagna promette pari opportunità alle donne per la prossima festa delle donne e alle pale eoliche.

Maroni dice che non è possibile fare l’election day: non ci sarebbe uno spreco sperequativo di denaro pubblico rispetto ai governi precedenti. Eppoi il debito pubblico italiano potrebbe risentirne...in meglio.

Tremonti alla notizia del mancato election day ha festeggiato con pane azzimo e acqua frizzante e non ha detto nulla al collega dell’interno.

Il pallottoliere del ministero dell’economia non ha 300 e dispari milioni di pallini.

Qualcuno della maggioranza ha avuto il coraggio di dire che non saranno buttati 300 milioni di euro ma soltanto una cifra intorno ai 200. In poche parole: briciole.

Bondi è il nuovo ministro della s-cultura.

Galan era più famoso ai tempi della presidenza nella regione Veneto.

Proclamato sciopero dei panettieri nei prossimi giorni: sono contro il reimpasto di governo.

Il prezzo della benzina lieviterà fin quando non arriverà la rivolta anche qui in Italia.

Fini si dimette dalla presidenza della Camera dei deputati e rientra nel PDL.

Dietro Bocchino c’è Di Pietro mascherato.

Emigrazione di colombe, falchetti e attori volano da schieramento a schieramento.

Il papa nel giorno del venerdì Santo si farà intervistare in tivì. Chissà se lo farà prima o dopo la via Crucis e chissà quali saranno i commenti a caldo.




Alende "mascherato" Long

domenica 6 marzo 2011

This is England

...but this is England too!

Torta celebretiva dei 25 anni di Super Mario in vendita nella catena Tesco a Novembre

Scherzi a parte, nonostante un prezzo decisamente abbordabile, non ho comprato questa fantastica torta. E se l'avessi comprata non avrei mai avuto il coraggio di mangiarla. L'avrei tenuta in esposizione fino alla putrefazione e seguente fossilizzazione.

Il titolo del post si riferisce ad un piccolo grande film cult del 2006, inedito in Italia 2006, del regista inglese Shane Meadows. All'epoca il noto sito stronca-film cinefile.biz ne rilasciò un'ottima recensione, e già questo è un particolare degno di nota.

Si tratta di un gran bel film. E il successo in terra inglese è stato tale (in proporzione al fatto che non è un prodotto di Hollywood) che, a grande richiesta, ne hanno confezionato anche un seguito sotto forma di mini-serie tv. Una ficscion? Neanche per sogno, una vero e proprio telefilm caratterizzato da una grande regia e un'ottima colonna sonora non originale.

E' un'operazione nostalgica cui gli inglesi, notoriamente freddi e progressisti, non sono per nulla abituati. Ma in tempi di crisi nera è sempre bene ricordare “come eravamo” (erano) fino a pochi anni fa', prima che qualcuno inizi a lamentarsi con il solito “si stava meglio quando si stava peggio”.

Iniziamo con il film. This is England è una bella cartolina di una periferia inglese a caso negli anni '80: c'è lo Yorkshire, c'è Shaun (il ragazzino protagonista) che ha perso il padre alle Falklands, c'è la Signora Tatcher, le liberalizzazioni, le miniere che chiudono, la droga, i pakistani, la musica reggae, i mattoni rossi e soprattutto gli skinhead, la rabbia e il razzismo. La rabbia nei confronti della guerra, per l'appunto, è il sentimento che spinge Shaun a trascurare i suoi amici per seguire Combo, violento attivista del National Front, e il suo gruppo di “poco di buono”. Ne nasce un rapporto quasi padre-figlio, che però sembra fare bene solo all'energumeno, mentre porta più guai che altro al giovane protagonista.


Una storia meno scontata di quello che può sembrare, ben studiata, ben sceneggiata e con qualche gradevole colpo di scena. Ma quello che mi spinge a scrivere queste poche righe è proprio la serie che ne è seguita. This is England '86 è una breve serie in quattro episodi andati in onda lo scorso settembre su channel 4. Ho sempre amato l'idea che un film particolarmente gradito possa continuare a “vivere” in una più longeva serie televisiva, poter approfondire aspetti solo accennati nel film ed avere dettagli su vite e vicende di personaggi troppo ben caratterizzati. E' quello che da tempo desidero per The Big Levbosky anche se, in certi casi, il pericolo di rovinare tutto il blocco è sempre dietro l'angolo.

Lol
TiE '86 effettivamente approfondisce non poco le vicende private di ciascuno dei personaggi apparsi nel film e lo fa dando un tono più sentimentale e meno politico. In particolare Shaun, cresciuto anche fisicamente nel frattempo, è alle prese con la fine della scuola e con la ricerca del primo lavoro. Combo è apparentemente sparito dalla circolazione e tutti gli altri personaggi sopravvivono tra una fila per l'assegno di disoccupazione ed una birra al pub. I toni si riappesantiscono verso la fine, rivelando una triste verità su Lol, la protagonista femminile della serie, che si poteva già intuire dal film. Ma ci sono anche momenti davvero esilaranti (una mega rissa alla vecchia maniera con intervento finale dei Bobby)

Un ultima rivelazione per aumentare la curiosità: la serie termina con alcune immagini dei mondiali del Messico 1986. Il finale è, secondo me, geniale ma purtroppo non piacerà molto ai tifosi di Diego Maradona. Vedere per giudicare.



Infine alcune riflessioni su questa operazione. E' possibile riproporre una fotografia degli anni '80 italiani anche al pubblico nostrano? A mio modestissimo parere la risposta è: no. Per una semplicissima ragione: quella cartolina degli anni '80 scattata da Shane Meadows mostra che in Inghilterra i tempi sono inesorabilmente cambiati. Certo la Regina è ancora al posto suo e può darsi che ci sia ancora un bel po' di razzismo, ma nel 2011 è una delle società multietiniche meglio riuscite d'Europa e non ci sono partiti xenofobi al Governo. La previdenza sociale ha ancora ampi margini di miglioramento ma il tasso di disoccupazione è decisamente sotto controllo ed imparagonabile con i paesi del mediterraneo. E così via. Può dirsi lo stesso del belpaese? Forse dagli anni '80 ad oggi non siamo rimasti completamente immobili, ma ci siamo mossi nella giusta direzione? Possibile che il cinema italiano debba per forza far venire la nausea degli anni '80 con operazioni ridicole quali "Notte prima degli esami" o con quattro scalzacani che devono rifare l'esame di maturità?

In conclusione This is England un film molto inglese, crudo e pieno di momenti anche molto tristi. Per farla breve è per stomaci forti, ma ne consiglio la visione a tutti. La serie invece alleggerisce un po' i toni e si lascia guardare con piacere. In rete si può reperire facilmente il tutto con sottotitoli in italiano (indispensabili dato il “tremendo” accento nordico). Alla prossima vi parlerò di una mia recente gita allo stadio inglese e di un film a tema che mi è piaciuto un bel po', anche questo inedito.



Henry "25 Hit Combo" Fogna