domenica 23 gennaio 2011

Wiki-Wiki - Tanti auguri per i tuoi 10 anni


Oggi, mentre osservavo la fauna Zanaüsiana, ho notato un masso con una forma particolare: il tempo e le condizioni atmosferiche lo avevano modellato così tanto che sembrava avesse gli scaffali, come una libreria disegnata da un grande designer. Subito la mia mente è volata a casa mia, nella mia stanza, prendendo come punto di riferimento quello spazio che raccoglie i miei ricordi scolastici fatti di quadernoni pieni di appunti, di libri scolastici, di libri non scolastici e, in ultimo, nello scaffale in alto, dell’enciclopedia.


L’enciclopedia, quella fatta a volumi, quei volumi talmente tanto grandi che creano un vuoto nello scaffale come il vuoto che c’è tra i denti di Madonna. Quei volumi che nel caso fossero prelevati e poggiati da qualche parte non ci sarebbe bisogno di andare alla ricerca del “volume perduto” mettendosi il cappello à la Indiana Jones. Quei volumi che sono talmente pesanti che li potresti utilizzare come pesi per fare i muscoli e ti farebbero capire il vero "peso della cultura".


Quei volumi che in un modo o nell’altro sono andati o stanno andando in pensione “forzata” per “colpa”(?)  di internet e nessuno insorge.





Ricordo ancora quando l’enciclopedia arrivò a casa mia. Non avevo ancora internet e dovevo fare la tesina “IN-ter-DISCIPLINATA” della maturità e dopo tante mie preghiere fatte ai tempi delle elementari, giunse a casa, portata da un corriere, il “pane” per la mia materia grigia. Ero in un certo senso felice perché avevo un’enciclopedia tutta mia e non dovevo più chiedere favori ad amici e parenti per l’usufruizione delle loro.


Dopo qualche anno le cose cambiarono.


Capitò allora che comprai il mio primo pc, stabilii la mia prima connessione ad internet e cominciai a navigare mettendo l’indirizzo del sito che mi interessava; utilizzavo Google per le mie ricerche e, con il passare del tempo, notai che il motore di ricerca mi indirizzava quasi sempre ad un sito che aveva quasi sempre la risposta alla mie domande.


Questo sito si chiamava, e tuttora si chiama, WIKIPEDIA, raccoglie milioni di voci ed è tradotta nelle tante lingue del mondo. Wikipedia è semplicemente un’enciclopedia “universale” dove ognuno, oltre che colmare le proprie lacune, può dare il proprio contributo conoscitivo. Sempre che non si scrivano sciocchezzuole, perché il tutto viene comunque filtrato e corretto da persone che "ne sanno” (almeno si spera).


Qualche giorno fa', Wikipedia ha compiuto 10 anni. Ed è ammirevole che in questi 10 anni abbia avuto una crescita nella fruizione e nella collaborazione, anche economica, che le hanno permesso di rimanere "viva" nel web.





Ricordo che una volta, dato che il vocabolario era lontano e l’enciclopedia volumetrica pure, entrai in “wiki” per sapere il significato di una parola che non c’era da nessuna parte. Da utente poco pratico del sito pensavo che  bisognasse utilizzare necessariamente un account. Dopo averlo creato, una volta avuto l’accesso mi trovai davanti ad una serie di spazi vuoti da riempire…dopo un po’ mi resi conto che ero entrato nel mondo wikipediano da vero attore-protagonista. Per diversi minuti avevo avuto l’opportunità di apportare le mie conoscenze ma la paura mi assalì perché non volevo scrivere qualcosa di sbagliato e dare informazioni sbagliate ad altre persone anche perché non immaginavo che c’erano comunque dei professori-revisori e se ce ne fosse stato motivo avrebbero modificato il mio lavoro.


Ora la mia enciclopedia sta lì, nel primo scaffale, occupando più di un metro cubo di volume, un po’ piena di polvere ma sempre bella, affascinante, con il suo odore inconfondibile di “nuovo”, con le sue foto a colori e con le sue tante nozioni, spodestata da quella più diretta, istantanea per uno come me che usa il pc quasi per tutto…e basta solo dare un “click!” e dopo qualche istante eccoti la definizione.


Tanti auguri “wiki”.






Alende “click” Long

lunedì 3 gennaio 2011

Pagelloni di fine anno - Speciale politica

Siamo giunti a fine anno ed è tempo di bilanci. Non solo gli economisti fanno i bilanci … economici. Anche se ho studiato a malapena quel tipo di bilanci, devo dire la verità sbilanciandomi, che preferisco fare un bilancio politico stile giornale rosa dopo la domenica sportiva. 


Buon anno..tanto anche domani sarà come oggi.

Gelmini: ha pubblicato il suo primo video sul “tubo” a 37 anni e ha fatto una riforma universitaria che ha convinto tutti. 

Voto: 5.

Briguglio: ha un cognome che fa rima con miscuglio. Nel terzo polo di nuova formazione potrebbe ben figurare. 

Voto: 5.5.


D’Alema: grazie alle sue comparsate in tivì sappiamo che il suo baffo è vivo e sta bene. 
Voto: 5+ per aver sempre un ruolo da grillo sparlante.

Prestigiacomo: la minestra dell’ambiente merita un 10 perché è una bella donna,un 9 per le lacrime sversate durante le sedute parlamentari e un 5 per la mancanza di decisività: o si esce o si sta dentro,il PDL non è un albergo...anche se prima c’era la Casa delle Libertà. 

Voto: Attaccamento alla poltrona.

Carfagna: a pari merito con la Prestigiacomo per il primo punto, voto avvalorato ancor di più se si pensa che è minestra delle pari opportunità; si nota un buon dialogo intestino tra la suddetta e il resto dell’apparato digerente campano (vedi Cosentino, Cirielli ndr.) che ha portato alla nascita di un amore “mordi e fuggi” tra i banchi del parlamento tra una “vajassa” nera e il sottosegretario all’economia. Anche per lei si pensava ad una “fuga e via” e invece è rimasta per il bene del governo. 

Voto finale: con una media ponderata siamo sul 5, con una media aritmetica 5.

Scilipoti: si dichiara figlio di non so quale Dio, è venuto per liberarci da ogni male. Uovo sorpresa dell’anno che ha portato oltre alla pace e alla serenità anche un po’ di responsabilità in più nella casa degli italiani. Adesso il mondo è cambiato. È uno dei due traditori di Antonio Di P.. 

Voto: n.c., troppo pochi i minuti disputati in tivì.

Bocchino: di nuovo alla ribalta dopo la carica di______(usate un po’di fantasia). A parlare di lui non sono solo più i comici e i vignettisti; nell’ultimo periodo dell’anno ha avuto molto da fare dalla tivì al parlamento. Dopo la cacciata di G.F. Fini (dove G.F. sta per Grande Fratello) si è accorto che a capo del PDL c’era un dittatore, ladro, ecc. ecc… In molti si chiedono cosa faceva prima della costituzione del PDL. 

Voto: 6----. Il suo nome è sulla bocca di tutti ma è pur sempre un vicario.

Bersani: opposizione convinta e credibile… nel PD. Franceschini ancora crede che si possa fare un ribaltone e rubare il suo posto. Intanto lui è convinto che con la lotta al berlusconismo e a mr B. possa ricevere sempre più consensi ma i sondaggi purtroppo non gli danno ragione. Grazie anche a lui hanno dato tempo a mr. B. di recuperare un po’ di voti di fiducia nelle retrovie dell’opposizione. 

Voto: 6, di sfiducia.


Bondi: è uno dei ministri più amato dagli…ehm…mmmh…non mi viene la parola. Dal mondo dello spettacolo prima o poi qualcuno gli dedicherà un cartone animato fatto con i pupazzi, tipo Pingu. Bravissimo nella gestione del dopo-crollo dei muri di Pompei, tant’è vero che apre l’anno nuovo con un bel voto di sfiducia nei suoi confronti. 
Voto 5---. Se avesse fatto un passo indietro e si fosse dimesso a novembre gli avrei dato un bel 9 perché nonostante non avesse colpe dirette nei fatti accaduti a Pompei avrebbe avuto l’occasione di dimostrare agli italiani che anche i ministri possono provare un po’ di vergogna.

Bindi: vedi Camusso.


Tremonti: in un’altra vita o in una vita parallela G.T. fa il barbiere, come fa lui i tagli non li fa nessuno. Dicono di lui: grande economista, grande commercialista, altro________. Ancora non si riesce a capire quando comincerà a redistribuire un po’ meglio le risorse, tagliando un po’ le spese parlamentari, le consulenze e le commissioni dai costi astronomici. 

Voto: boh.

Casini: il bello di stare al centro è che non sai mai dove andare: mo’ puoi andare a destra, mo’ a sinistra, mo’ al centro, come quelli che sull’autostrada si mettono al centro e non si spostano mai. Oggi no, domani si, oggi no, domani si. 

Voto: 5 perché tra 1 e 10 sta al centro.

Renzi : sembra uscito dal nulla e invece no, fa il sindaco a Firenze. Noto ai più per il suo pensiero rottamatore, qualcuno crede che dietro di lui ci sia Marchionne con cui ha stretto un patto: se vince, buona parte della classe dirigente del PD sarà rimpiazzato dalle FIAT panda, auto in via di estinzione.


Rutelli: è come un’Api che vola da partito a partito, da coalizione a coalizione, da Polo a terzo Polo. Non lo trovi dove lo lasci. 

Voto: 5.


Camusso: vedi Bindi.

Di Pietro: inizio anno spumeggiante che lo metteva seriamente a capo di un’opposizione che non esisteva. Adesso sta chiudendo l’anno guardandosi attentamente le spalle da un triumvirato che lo vuole defenestrare soprattutto dopo la fuga nelle linee nemiche di quei "razzi scilipotici". 

Voto: 6,5 - 7--, dovuta ad una buona presenza in tivì nei salotti che scottano.


Fini: è stato zitto zitto quasi per un anno, poi verso la fine ha messo la testa fuori dal sacco perché non lo sopportava più. Così sono state scritte sceneggiature fantascientifiche che lo vedevano in un’alleanza per il centrosinistra. A dire il vero, forse qualche elettore centrosinistroide ha persino sperato che potesse arrivare alle primarie del PD. Alla fini è stato sconfitto dal sempreverdemaiarrugginito S.B.… Adesso gli tocca mettere insieme i pezzi rotti dopo la sfida al governo e dare forza al “nonsocomesichiamaquelcosodelterzopolo”. 
Voto: 6, per la buona volontà di far cadere il suo governo.

Bossi: ha diversi scagnozzi che vorrebbero prendergli il posto ma lui ha lanciato il suo predecessore nel torrente politico…Lo chiamano Renzo la "trota". Anche suo padre non crede in lui. Purtroppo oltre a dire un sacco di stronzate alternate da momenti di pura pazzia moderata continua a dire troppe parolacce davanti ai bambini, solo il grande e grosso Borghezio riesce a fare peggio. 

Voto: 6-----, perché sta persino pensando di accettare l’entrata dell’UDC nel governo… Ah cosa si fa pur di tenere il comando di un dicastero importantissimo come quello delle riforme per il federalismo.

Vendola: vince contro tutti. Vince le primarie indette dal PD (che le perde sempre), vince le regionali in Puglia e potrebbe ri-vincere le primarie anche per diventare il volto nuovo del centrosinistra, però deve avere prima l’out-out di papa Ratzinger sennò i centrini del pd non lo “appoggiano”. 

Voto: 8.

Colombe: sono famose a Pasqua, sotto Natale sono di malaugurio specie se devono votare la fiducia. 

Voto: 5 potevano fare di più il 14 dicembre.

Berlusconi: chiudiamo la classifica con il signor B. Credo che un giorno faranno un film su di lui con lui attore protagonista che lo vedrà interpretare Silvio da piccolo, adolescente, adulto e senescente. Anno ricco di emozioni per il signor Silvio e pregno di impegni con molte escort: la sua agenda è sempre piena e ricca di appuntamenti. Grazie a lui mezz’Italia sa cos’è il Bunga-Bunga. Grande fantasia nel raccontare le favole alla questura spacciando come nipote di Mubarak una certa rubacuori. Bravissimo nel mantenere al fotofinish la propria posizione mantenendosi saldamente instabile al governo. Meno male che Bossi c’è. Sembra che nessuno lo possa schiodare da lì a meno che… 

Voto: purtroppo gli devo dare un 8--------, perché sembra un personaggio eroico dei cartoni animati, dei film: nessuno lo sconfigge, non si tratta di culo o di potere… Avrà pure qualche altra buona dote se continua a resistere.

Tetti di tutt’Italia: quando nessuno ti ascolta bisogna salire su un tetto. Grazie a loro molte persone per diversi giorni si sono sentite più alte del presidente del Consiglio. Voto: 10.


Alende “avoilalinea” Long

Pagelloni di fine anno - Speciale calcio

E siamo al pagellone sullo sport preferito dagli italiani. No, non mi riferisco all'evasione fiscale. Il 2010 per il pallone ed i suoi appassionati è stato un anno nefasto. I tifosi dell'Internazionale di Milano potranno, a ragione, smentirmi ma c'è una prova inconfutabile del tempo che il calcio del belpaese sta vivendo: gli stadi italiani si svuotano. Prima di ricevere ulteriori repliche sullo stato delle tasche dei lavoratori, sarebbe meglio completare questa frase: gli stadi italiani si svuotano al contrario degli stadi di tutta Europa.

Ecco a voi gli “highlights” di questo 2010 calcistico.

F. C. Barcelona: la nuova definizione di figuraccia sui futuri glossari conterrà sicuramente il termine iberico “remuntada”. Nel calcio l'umiltà è merce rara, anche per i super-eroi del Barça, ma il 2010 dei catalani è anche il 5-0 inflitto al tiranno madridista. 
Burro. Voto: 6--.

José Mourinho: puoi essere la persona più altezzosa, antipatica e guastafeste dell'universo ma quando vinci 3 trofei in pochi giorni con una delle squadre più “tormentate” dell'ultimo ventennio calcistico, beh, allora hai ragione da vendere. Ma il 2010 di Josè da Setubal è anche lo 0-5 subito dai ribelli catalani. 
Viktor Von Doom. Voto: promosso.

Uruguay: la vera sorpresa del primo mondiale africano non è, come vorrebbe la favoletta, una squadra africana bensì la nazionale del paese più ignorato di tutto il Sud America. Impossibile non provare almeno un po' di simpatia per questo gruppo che ha meritato sul campo il podio e per il suo carismatico leader Forlan (dare uno sguardo alla sua biografia per credere). 
Celeste. Voto: AAA.

F. C. Juventus: se la Juve non vuole tornare ad essere “la” Juve ma si accontenta di essere solo la...Juve, la colpa non è certo di Mr. Danette Ferrara. La responsabilità è di una società che ha smesso gli scomodi (ma efficaci) panni dello stile Juventus per dare ascolto agli istinti più bassi della parte più bassa del tifo bianconero. 
Vecchia baldracca. Voto: trombata.

Mario Balotelli: gettare la maglia mentre la squadra festeggia un successo insperato è roba di cui neanche il peggiore Cassano sarebbe stato capace. E poi festeggiare il diploma sparando a salve nel centro di Milano. E la Ferrari giallo-viola. Credo che, nonostante tutto, nel mondo del calcio sia ancora importante fare goal, piuttosto che fare notizia. E spero, per il bene di Super Mario, che possa rimanere in Inghilterra ancora a lungo. Il freddo e l'indifferenza lo tempreranno a dovere. 
Bamboccione. Voto: rimandato.

Claudio Lippi: inutile spendere ulteriori insulti e scagliare altre pietre. Ci ha già pensato chi di mestiere. Ma, come per la Juventus, una buona percentuale di responsabilità del fallimento italiano sono della Federazione, dove non è cambiata una virgola dopo lo sciagurato mondiale sudafricano. Prandelli può anche rifare la facciata ma, se l'impalcatura è la stessa di prima, probabilmente farà la fine di Marcello. 
Caprone espiatorio. Voto: comunque condannato.

Edinson Cavani: da Palermo a Napoli passando per il Sud Africa ma sempre a suon di goal. Senza eccessi, senza fare la star, senza inutili colpi di testa, tranne quelli che mette in rete. E sempre con la gioia tipica di chi scende in campo per divertirsi. De Laurentis gongola, Mazzarri coccola, Napoli sogna. 
Masaniello. Voto: alegria de la torcida.

Javier Pastore: chi dice di voler comprare Kakà vuole solo fare un (costoso) dispetto ai cugini rossoneri. In quel ruolo è Pastore l'investimento più sicuro del prossimo lustro. Nonostante un finale poco luminoso, il 2010 del fantasista rosanero è stato un anno da ricordare. Venuto fuori quasi dal nulla, Javier ha in poco tempo conquistato il Barbera, fatto arrossire da solo le difese di mezza serie A comprese le grandi, portato il Palermo ad un solo punto dal quarto posto e staccato un biglietto per il Sud Africa con la Seleccìon. Mica male per un ragazzo appena ventenne. 
Futuro luminoso. Voto: *****.

Djamel Mesbah: la favola dell'ala algerina inizia nel 2009 con la retrocessione ad Avellino. Essendosi distinto, diventa il primo rinforzo per il retrocesso Lecce di Mr. De Canio. Da li' solo soddisfazioni: posto da titolare, primi decisivi goal in campionato, promozione, convocazione della nazionale algerina per il mondiale sudafricano e riconferma nella massima serie. 
Soddisfatto. Voto: 1000 e una notte.

Diego Milito: più che un voto al bomber argentino è una nota di demerito a Moratti e Maradona. A Moratti per aver tentato tutta l'estate di liberarsi di un giocatore risultato decisivo in ben 4 finali. E a Maradona per averlo totalmente ignorato al mondiale preferendogli l'indecifrabile Higuaìn. El Principe rimane per gli appassionati di calcio anche non-interisti un esempio di professionalità e totale abnegazione alla causa della squadra. 
Più che principe, Re. Voto: 4 tituli.

Mino Raiola: sono pronto a scommettere che presto o tardi sentiremo parlare di questo oscuro personaggio nelle cronache giudiziarie. Non ho idea del perchè, ma vedere quel faccione contento per gli affari conclusi dai suoi assistiti mi fa venire in mente strani pensieri. Il 2010 del super procuratore è sostanzialmente Ibrahimovic e Balotelli. Più cambiano maglia e più lui strappa laute percentuali sui contratti. Nelle sue mani i giocatori diventano super-star dei rotocalchi del gossip. 
Metastasi. Voto: defenestrato.

S. S. Lazio: la Lazio del 2010 non è quella che vola alta in classifica guidata dal profeta Hernanes. E' piuttosto quella della maledetta partita casalinga con l'Inter decisiva per l'assegnazione dello scudetto 2009/2010. Una squadra ai limiti della vergogna e una società prigioniera degli ultrà. Se a questo si aggiunge l'impietoso spettacolo offerto dai tifosi durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, lo squallido quadro è completo. 
Aquila spennacchiata. Voto: pollice verso.

A. S. Roma: quella sconfitta in casa con la Samp e quel brutto gesto di Capitan Totti nella finale di Coppa Italia difficilmente saranno dimenticate dagli appassionati di calcio. Ma la Roma è sempre stata li', squattrinata e tormentata da problemi societari come sempre, a lottare testa a testa con l'imbattibile armata di José, nel 2010 come negli ultimi 5 anni. 
Anti-Inter. Voto: pollice alto.

Giovanni Trapattoni: il 2010 del Trap è un anno da ricordare sostanzialmente per due meriti. Il primo è l'aver dimostrato al mondo intero che nel calcio ci sono degli interessi più forti di qualsiasi squadra. In particolare più forti della sua Irlanda durante la gara decisiva per l'accesso al Sud Africa. Il secondo è quello di aver rinunciato a 5% del proprio stipendio come esempio per tutti in tempi di crisi. Non sarà molto ma è sempre 5% in più di chi non rinuncia a nulla. 
Non dire gatto. Voto: 90%.

Ancelotti, Mancini e Di Matteo: tutti promossi i “manager” italiani in Premeir Leaugue. Chi bene, chi un po' meglio, hanno tutti svolto un ottimo lavoro fino a questo momento. Nella speranza che possano portare anche un po' dell'esperienza acquisita oltremanica nel nostro sciagurato calcio. 
Cavalieri della tavola rotonda. Voto: ok.

Il calcio italiano: lega calcio, f.i.g.c., sindacato dei calciatori, la maggior parte di presidenti, direttori sportivi, allenatori, procuratori, calciatori, ultras, quotidiani, giornalisti, giudici sportivi ed istituzioni. Tutti bocciati senza riserva. 
Rifondandabile. Voto: non classificabile.

Spagna: vince con l'armata tedesca, vince con i picchiatori olandesi, vince contro i venti interni di secessione, vince contro la scure della finanza, vince contro la crisi e si prende “la” coppa. La dedica di Iniesta al rivale Jarque è pura poesia. 
Robot d'acciaio. Voto: 110 e lode.


Henry "golazzo" Fogna