domenica 2 ottobre 2011

Il Ritorno Ritrovato

Ne è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo sentiti, eh? Voi non ci crederete ma sono successe cose dell’altro mondo, anzi no, dell’altra isola, anzi no, dell’altra penisola. Andiamo con calma, iniziamo dicendo che stranamente sono riuscito a tornare sulla terraferma grazie al passaggio della barcone-crociera-yatch aerospaziale che naviga nello spazio tempo più veloce dei neutrini in un simil-tunnel Ginevra-Gran Sasso.


Durante i minuti secondi di viaggio interstellare il mio vicino di seggiola, che viaggia molto nel tempo, tra presente- passato posteriore e futuro remoto mi ha confidato che il giorno in cui l’emerito-onorevolissimo-prestigiatore delle menti e presidente del Coniglio (in quanto ha paura dei magistrati) che la “montagna” più alta dell’Abruzzo sarà chiamata in Suo Onore Gran Sesso (non in onore dei pm baresi o di altri frivoli pensieri che vi passano per la testa) e sempre in suo onore verrà costruito un vero e proprio tempio a 3 km sottoterra per poterlo adulare meglio. Io lo invidio…8 su 11…chissà se le ultime 3  gioivano o piangevano (potete esprimere un vostro commento qui sotto se lo ritenete opportuno ma non cattivi pensieri, mi raccomando).


Comunque in quel breve lasso di tempo in cui mi sono ritrovato nella selva oscura…no, non ero io, quello era un altro. Allora io ero sulla nave intergalattica, quella che trasporta anche i galacticos (i giocatori del Real Madrid, ndr) e sono giunto sulla terraferma il 14 marzo dell’ano corrente. Non ci sono errori. Dopo qualche ora di camminate e fischetti improbabili arrivai a casa, saltai la staccionata, il letto e andai a farmi una doccia. Era passato tanto tempo dall’ultima doccia, qua sull’isola di Zanaüs non ci sono docce: non si trovano idraulici sulla terraferma, figuriamoci qui. Accesi una sigaretta che si fumò da sola e parlai un po’ con il mio amico immaginario, l’alter ego di Henry. 


Questo mi ha raccontato un po’ di cose, di quello che stava accadendo nel Belpaese. A dire il vero manco ricordo cosa mi disse, so soltanto che mi parlò di una cosa, di un’entità invisibile, di qualcosa di non tangibile ma che si fa sentire sulle spalle di tutti, di qualcosa che non si tocca con mano anche se tu senti una mano che entra nel tuo portafogli senza il tuo permesso e si porta tutto via. A dire il vero gli scontrini, la carta igienica e  tutte le carte stracce che ti porti appresso, quelle carte che ti rendono il portafoglio grande, non se le prende perché non è stupida. Se non sbaglio l’ha chiamata CRISI. Si, la chiamava crisi; era la stessa che canticchiava quel gruppo monzese che stava quasi sempre “sovrappensiero”. Tutti in giro sono un po’ sovrappensiero.




D’altronde come si fa a non esserlo? Lo è anche chi dichiara 50 mila euro e poi all’estero ha i milioni di euro. Per combattere la crisi si fa di tutto. È finita la pacchia...forse. Per alcuni però ancora non è finita. Ad esempio ci sono sempre quei “poverini” che non riescono a stare zitti e si vanno a lamentare in tivì che loro con 140mila euro non riescono ad andare avanti oppure a qualcun altro che afferma che da parlamentare porta a casa solo 300 euri. Si, bisogna proprio dirlo: poverini! Oh no! La DEMAgogia si sta impossessando di me! Oh noooooooooooooo! Da ora in avanti devo stare più attento perché  “siamo in uno Stato di Polizia”...




...e potrei fare sempre la “fine di Craxi”.


Quel giorno mangiai un uovo perché non avevo molta fame. Bevvi un litro di champagne italiano perché avevo finito quello francese e rifeci il bagno…nel latte, nell’acqua c’era troppo calcare. Le parole dell’alter-Henry mi avevano scombussolato un po’ perché alla fine mi fecero capire che non era cambiato nulla da quando ero arrivato sull’isola. Avevo perso pure la bussola. Mi asciugai  e ritornai in bagno per prendere lo spazzolino da denti. Mi misi a dormire in attesa di ritornare di nuovo su Zanaüs!