venerdì 7 ottobre 2011

Steve è morto. Viva Steve.


Si è spento nella notte tra il 5 e il 6 Ottobre 2011. E su questo non aggiungerò altro perchè probabilmente ne avete già le scatole piene e perchè non mi piacciono le lungaggini commemorative in stile funerale della zia Rosina in qualche micro-comune della Sila.

Che Apple piaccia o meno, S. J. è stato uno dei grandi uomini di questo secolo e, forse, in parte anche di quello passato. Il suo più grande achievement è stato quello di aver fatto breccia nel granitico monopolio di Microsoft nel mondo degli home computer. Ma, a mio modesto parere, la rilevanza dell'impresa sta nel "come" ci è riuscito. E cioè partendo dall'iPod, un prodotto in apparenza ben distinto ed distante da un pc, ed avvicinandosi un passo dopo l'altro all'obbiettivo.



Una strategia lunga e paziente che alla fine ha dati i suoi frutti. Un manager davvero in gamba il buon Steve. Un vero samurai che ha dedicato la sua vita a preparasi in previsione della Grande Battaglia.

Non mi azzardo a dire che Apple ha stravolto il mondo e non esalto i suoi prodotti anche se, a fine 2011, ci sono ancora ottimi motivi per preferire un iDevice alla concorrenza. Faccio notare soltanto che dal 2006 possiedo e tutt'ora uso un iPod Nano 4gb e non mi ha mai dato problemi... tranne quando ho tentato di ribellarmi alla “dittatura” di iTunes, ma questa è un'altra storia (finita come in Siria).

Possiamo anche dire che alla fine Steve ha battuto Bill, anche e soprattutto nella testa dei consumatori. Tutti comprano un laptop windows ma alla seconda accensione pensano “si, ok, ma appena ho un po' di soldi mi faccio un Mecc”.

Il prezzo. Il foxxuxo prezzo dei prodotti Apple. Secondo me anche questa è stata un'idea geniale del buon Steve. Fai pagare un aggeggio scintillante un po' di più di quello vale e la gente penserà che vale un po' di più. Funziona.

Con risultati diversi, ci aveva provato la SNK a cavallo tra gli anni '80 e '90 con la mit(olog)ica console NEO GEO, sparando prezzi anche 200% superiori agli allora concorrenti Nintendo e Sega. Non posso dimenticare le pagine-spot di Consolemania dove una copia di Art of Fighting, ugualeidenticospiaccicato a quello in sala giochi, costava 299.000 Lire. Un gioco, uno solo (tra l'altro con due soli “picchiatori” giocabili). Gli zoom e le super-combo facevano impallidire di vergogna qualsiasi versione di Street Fighter II per 16 bit, ma in quel prezzo non erano compresi il cabinato, l'odore di sigaretta e il bullo che ti mortificava se ti esaltavi troppo.

Purtroppo alla Shin Nihon Kikaku non avevavo Steve Jobs e l'unico risultato di tale strategia fu la nascita del fanboyismo: pazzi-furiosi che, sulle riviste di settore dell'epoca, si scagliavano con violenza contro chiunque muovesse la minima critica nei confronti della loro costosissima console di fiducia.

Con le dovute proporzioni, è un po' ciò che si è ripetuto in futuro con i cosiddetti Nintendari e con i fan di Vasco Rossi. Se non avete compreso bene il concetto, provate a ripensare alla reazione del vostro amico quella volta che, in spiaggia (oppure in cantina), gli avete offerto il vostro Nokia N70 per una chiamata perchè il suo iPhone 4 non aveva campo...

Eppure, nonostante quest'aura di santità, la Apple produce i suoi pezzi come una Acer qualsiasi in paesi semi-democratici dove il lavoro è non è un diritto, ne' un dovere, ma un ricatto, iMe...



Ad ogni modo, Steve, io ti ringrazio per i tanti discorsi pieni di speranza che posso riguardare quando voglio su YouTube. E meno male che ci sono anche i sottotitoli perchè altrimenti tanti miei giovani connanzionali e conterranei si limitirebbero a sentire Sacconi che sul tg1 incoraggia ad accettare qualsiasi lavoro di questi tempi.

La tua celebre frase “Il tempo che avete è limitato. Quindi non sprecatelo vivendo una vita scritta da altri” dovrebbe essere tatuaggio sul braccio di ogni imprenditore (in senso largo) che si rispetti. Per il sottoscritto è stata la molla per smettere i panni di studentello lettore di blog per aprirne uno mio :)

Think Different. Forever.




Henry "iVoglia" Fogna