venerdì 3 dicembre 2010

Machete e Wikileaks – Cosa avranno mai da spartire?

Un imprecisato giorno dello scorso settembre sono stato al cinema a vedere Machete di Robert Rodriguez. Non sono un fan sfegatato del genere splatter, ma mi ero divertito un bel po' con Planet Terror, film dal quale nasce questo primo episodio dell'affettatore messicano, sotto l'insolita forma di mock-promo.


In realtà il personaggio di Machete nasce nella saga “Spy Kids” dello stesso Rodriguez, come parente dei protagonisti (lo zio Machete per l'appunto), un po' meno taciturno e assassino di quello visto nel recente film.

Come dicevo, non sono esperto del genere, ma l'ultimo lavoro di Robert Rodriguez mi è sembrato complessivamente senza infamia e senza lode. Per farla breve è un film discretamente realizzato, con un cast ricco e con un protagonista abbastanza carismatico. Mi ha intrattenuto meno di Planet Terror ma comunque più di Death Proof. Poi ci sono tre donzelle mica da ridere che valgono bene il prezzo del biglietto.

Comunque, a conti fatti non si tratta di nulla di indimenticabile ed infatti l'avevo praticamente già rimosso dalla memoria. Ma sono uno a cui piace molto viaggiare con la fantasia e me ne sono improvvisamente ricordato qualche giorno fa' durante l'armageddon Wikileaks. In effetti mi ero dimenticato che Machete, dietro le lame, le pallottele, le mutilazioni e il divertamento, aveva anche un messaggio contro le mafie.

N.B.: Prima di spiegare le mie ragioni, invito coloro che non hanno ancora visto il film in questione a guardarselo e farsi quindi un'opinione propria o comunque a non terminare la lettura del post onde evitare fastidiosi spoiler.

Breve sunto dei fatti: a scatenare indirettamente tutta la violenza di Machete (mitico Danny Trejo, una specie di versione latinos di Abatantuono ai tempi d'oro) è la tratta di clandestini sul confine tra Messico e Texas, il cui stesso governatore, ultra-conservatore e prossimo alla rielezione (nientemeno che De Niro) sembra intenzionato a stroncare con la costruzione di una recinzione elettrificata. Dopo innumerevoli eventi che lascio alla visione del film, si scoprirà che in realtà il suddetto governatore, apparentemente intenzionato a spezzare le reni all'immigrazione clandestina, è in realtà interessato a filtrare il traffico di droga dei cartelli messicani (Steven Seagal!), far salire i prezzi ed incassare una sostanziosa percentuale per il servizio reso.
Un piano perfetto proprio perchè celato dietro la lotta all'immigrazione (come è noto, serbatoio inesauribile di consenso in determinati contesti).

Danny Trejo

E siamo alla scorsa settimana, quando il rilascio di documenti segreti da parte del noto sito aveva catturato la mia attenzione, anche se ex-post mi trovavo complessivamente d'accordo con quelli che...la scoperta dell'acqua calda. Uno di questi giorni parleremo anche dell'assuefazione agli scandali, una brutta bestia anche quella.

Ma c'è questa storia dei rapporti privilegiati tra Italia e Russia in campo energetico che ha un certo non so che di...macabro. Ripensando a Machete mi sono venuti in mente troppi 2+2 con risultato sempre esatto. Quel che esce fuori dai facicoli italiani di Wikileaks potrebbe rispamiare soldi, energie e fatica alla produzione del prossimo film di 007 (e propongo Danny Trejo come nuovo James Bond): ci sono l'ENI , Gazprom, il gas russo, il northstream, il southstream, il governo che arranca, il ministro degli esteri che piagnucola come un ragazzino, la lotta alla mafia urlata con forza, ci sono gli accordi bilaterali sugli sbarchi dei clandestini e il dittatore al botox che monta le tende a Roma quando si sveglia con la luna storta.

E infine ci sono delle strane voci su alcune percentuali promesse al presidentissimo sui profitti del noto colosso energetico russo.

Lo Zenit Sampietroburgo festeggia la conquista della Coppa Uefa 2008

Sono uno cui piace viaggiare con la fantasia e qualche volta non mi dispiacerebbe che le fantasie rimanessero tali. Chi ha visto Machete avrà già colto il parallelo, tutti gli altri prenotino il dvd!

Henry “Grindhouse” Fogna